martedì 31 gennaio 2012

"Febbraro, curto e amaro". PREVISIONI DEL TEMPO

ATTIENTI !!

Friddo e joccanizzi pe' tutt'Italia!! V'arricordati a febbraro re' lo '56 e a gennaio re' l'85?
Beh, sarà peooo!! Ma virimm no' picca chiù meglio che c'aspetta...

Viernerì aria ferrata ra' la Sibbberia, viento forte e friddo ra' NordEst, co' bufere e joccanizzi su tutto lo sud!!
Sabbato la tempratura finisce re' scenne (si parla re meno rieci, meno quinnici!!).
Attienti a le 'nnoglie e a li mastuoppoli ferrati re' neve vicino a li bordi re' la via!!

Ah, cummigliàti li contaturi re' l'acqua, pechhè si no' si scattano li tubbi!! 
'Mbottonativi buono e meglio co' tre-quatto pare re' maglie, sciarpe, cappielli, guanti, caozarielli re' lana e maglie pe' sotto ferpate.

Si face na' bella neve, pigliati ra' rinto a la scanzia lo vino cuotto, e faciti na' bella sorbetta!!

A brrrrrr...esto!!!


lunedì 30 gennaio 2012

L' abate caccia i 'femminielli'

Sarà che gli hanno fatto male le voci, sempre più insistenti, che danno ormai per certa la soppressione della sua diocesi, sarà che le "dimissioni" improvvise di cinque novizi lo hanno particolarmente irritato, ma ieri l' abate di Montevergine, Tarcisio Nazzaro, se n' è uscito con un fuori programma recitato durante la messa contro i "femminielli" che affollavano la chiesa, come ogni anno, in occasione della Candelora. «State profanando il tempio di Dio, e le vostre preghiere non sono gradite», è sbottato dall' altare, involontariamente distribuendo in eguale misura indignazione fra quanti tra i presenti erano oggetto della rampogna e costernazione fra quanti vi assistevano senza capire l' improvviso giro di vite. La presenza dei "femminielli" a Montevergine per la festa del 2 febbraio è quasi una tradizione: cantano, ballano, pregano, in una mescolanza di devozione e colore che è sempre stata tollerata dai padri Virginiani cui è affidata la cura del santuario fondato da San Guglielmo. L' ha tollerata sempre anche monsignor Nazzaro, sessantasettenne, che è abate e vescovo della più piccola diocesi d' Italia (e la più antica dell' Irpinia) da ben cinque anni. Ma ieri è accaduto ciò che nessuno, né "femminielli" né fedeli, si aspettava. Come sempre, la processione della Candelora è uscita dalla cripta del santuario attraversando la piazza per raggiungere la chiesa. In testa il vescovo, in coda i fedeli, si è imbattuta in un vistoso gruppo di travestiti che stavano ballando tammurriate e tarantelle dedicate alla Madonna ("mamma Schiavona") in attesa di entrare per assistere alla messa. A uno dei padri virginiani dev' essere saltata la mosca al naso. Così ha afferrato un megafono e ha cominciato a gridare: "Vergogna, vergogna". E in chiesa il vescovo ha ritenuto di esplicitare la rampogna. Ai "femminielli" venuti per assistere alla messa ha detto dall' altare: "Le vostre non sono preghiere ma chiassate che la Madonna non gradisce e dunque non può accogliere. E voi siete come i mercanti che affollavano il tempio fino a quando Gesù non li scacciò".

Un brusio di indignazione ha percorso la piccola folla dei malcapitati, un silenzio di sconcerto la grande folla dei fedeli. La messa è proseguita senza altri problemi e monsignor Nazzaro, forse rendendosi conto di aver rotto una tradizione di tolleranza, ha confidato in sacrestia ai collaboratori: «Non ho niente contro nessuno e non ho voluto offendere nessuno, tanto meno questi particolari devoti. Ma quel che troppo è troppo, ci vuole un po' di rispetto per un luogo sacro, e la dignità del santuario va preservata». D' altra parte, qualche ragione di nervosismo va riconosciuta anche al buon abate che da alcuni anni ha la gestione di un caso spinoso come quello del prete noglobal più disobbediente d' Italia, don Vitaliano della Sala, parroco di Sant' Angelo a Scala, che tutti ormai conoscono come caso unico (o unico caso dichiarato) di sacerdote italiano "zapatista", più volte ammonito ed oggi ridotto al silenzio, pena la sospensione a divinis. Ma don Vitaliano non è l' unica spina nel fianco del vescovo Nazzaro. Altre disavventure gli sono toccate negli ultimi mesi, e tra queste l' abbandono del santuario da parte di cinque novizi, avvenuto per svariati motivi: ragioni caratteriali in qualche caso e (si dice) ragioni sentimentali in qualche altro, se è vero che una di queste "fughe" è stata accompagnata dalla scomparsa di una giovane suora straniera che viveva al convento. Infine le voci sempre più insistenti di soppressione della diocesi, ufficialmente motivata dalla sua esiguità e dalla necessità di accorpamento che si impone anche alla Chiesa (i sacerdoti che oggi dipendono da Montevergine convergerebbero dopo Pasqua su Avellino), ma probabilmente vissute con qualche disagio, specie in considerazione dell' antichità della diocesi, stretta attorno a una chiesa millenaria, sede di una Madonna guardata con devozione da tutta la Campania. 

Eleonora Bertolotto -  “La Repubblica" 3 febbraio 2002 - link

venerdì 27 gennaio 2012

"Viaggio in Irpinia d'Oriente"









"Viaggio in Irpinia d’Oriente" è un documentario realizzato nel 1998. Regia di Paolo Muran, testi e poesie di Franco Arminio. prod. Pierrot e la Rosa.

giovedì 19 gennaio 2012

"pe' no Puino re' Sordi"

p.s. Sergio Leone, uno dei più importanti registi della storia del cinema italiano, creatore del genere "spaghetti-western", era figlio di Roberto Roberti (pseudonimo di Vincenzo Leone), nato a Torella dei Lombardi (AV) nell'agosto del 1879.

mercoledì 18 gennaio 2012

"Il cuccio Furioso"

Era il 24 dicembre di tanto tempo fa...
Un uomo di Santo Mango, chiamato Furia, da buon cattolico si recò a messa per festeggiare il lieto evento della nascita di Gesù.
Per Furia quel giorno aveva un sapore diverso da tutti gli altri, perchè sua moglie, con sapienza e dedizione, gli aveva preparato il suo piatto preferito: 'o cuccio 'mbottonato.
La sua tavola, di solito parca, quel giorno invece era imbandita a festa. Contava i minuti che lo dividevano da quella succulenta portata, quel "cuccio 'mbottonato" cresciuto a base di amore e "lupinella".
Finalmente la funzione religiosa stava per volgere al termine, era il momento della benedizione. Il parroco però, prima di congedare i fedeli, ricordò a quest'ultimi: "mi raccomando fratelli, oggi è la vigilia di Natale, quindi non si può assolutamente mangiare carne."
Quelle parole pesarono come macigni su Furia, che adirato come non mai esclamò: "Quanno s'adda mangià 'nno cuccio Furia, esseno tutte le bbiggilie!".

mercoledì 11 gennaio 2012

" IL LATO B "

C'è chi ce l'ha "GROSSO", chi "MEDIO", chi "PICCOLO"...

C'è chi ce l'ha "ALTO", chi "EQUILIBRATO", chi "BASSO"...

C'è chi ce l'ha "PIATTO", chi "TONDO", chi "A COLLINA"...

C'è chi ce l'ha "BUBBLE", chi "ALLA BRASILIANA"...

C'è chi ce l'ha "SODO", chi "BURROSO", chi "MOLLE"...

C'è chi ce l'ha "A MANDOLINO", chi "A CALICE" , chi "A PERA"...

C'è chi ce l'ha "A PANIERE", chi "A SORRISO", chi "A TAMBURO"...


L'H-DEMIA DELLA VRENNA, DOPO ANNI DI ATTENTE ANALISI E RICERCHE, HA INDIVIDUATO UN NUOVO "TIPO" DI FONDOSCHIENA:
 
"CULO A' TRAMOIA" !

martedì 10 gennaio 2012

"N'coppa a la croce"

N'coppa a la croce

No muro mmiezzo a ddoie case,
luongo na ventina re metri,
addò se 'ncontravano piccoli e gruossi
e prima re se ne iì a la casa
se facevano na chiacchierata.

La sera poi, roppo cena 'nce steva
lo scontro re li peretari a chi e faceva
gghiù grosse, e ogni vota feneva cò
nò vaffanculo a chi venceva.

N'coppa la croce, se 'ncontravano
tutti li santomanghisi che scennevano
o saglievano pé gghì a la chiesa re romeneca,
e rimaneva sempre no punto d'incontro.

N'coppa la croce giangia passato l'anni
re la mia gioventù e quanno me ne ietti,
passanno pè nnanzi Antonio o spaccone mi risse:
Minicù addò te ne vai, me vao a Genova,
e quanno nci virimmo, "l'annichivene".
Eh si l'annichivene........

Quacche mese roppo nci fu lo terremoto
che distruggio lo paese e quiro muro,
che n'ciaveva visto cresce,
cario cò tutti i suoi ricordi.d


Domenico
p.s. "N'coppa a la croce" è la prima poesia in concorso al I° concorso di poesia "H-demia della Vrenna"

"PIGRONE.."

"Chi si face rencresce, lo culo li cresce!"

sabato 7 gennaio 2012

giovedì 5 gennaio 2012

BASTA IL PENSIERO ?

"AURI SENZA CISTO, NO' LE BBOLE MANCO CRISTO!"

"PRANZO LUCULLIANO"....

« Vi erano d'obbligo, come antipasti, frutti di mare, uccellini di nido con asparagi, pasticcio d'ostrica, scampi. Poi veniva il pranzo vero e proprio: petti di porchetta, pesce, anatra, lepre, tacchino, pavoni di Samo, pernici di Frigia, morene di Gabes, storione di Rodi. E formaggi, e dolci, e vini. »
(Plutarco)


Ah,come digestivo.....

"A chi non capisce lo bbuono, l'ammacca nu' truono!"